Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La Corte EDU ha condannato la Croazia per violazione dell’art. 8 CEDU in un caso relativo all’accertamento dell’incapacità di un soggetto disabile.
In un caso riguardante il mancato rilascio, da parte delle autorità rumene, degli embrioni congelati di coppia, conservati in una clinica sottoposta a sequestro penale, la Corte EDU ha escluso la violazione dell'art. 8 CEDU.
Secondo la Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo la decisione dei giudici tedeschi di dichiarare inammissibile il ricorso presentato da un marito avverso il provvedimento dell’Istituto federale per i farmaci e i dispositivi medici (Bundesinstitut für Arzneimittel und Medizinprodukte) che negava l’autorizzazione ad ottenere 15 grammi di pentobarbiturici – dose letale che avrebbe permesso alla moglie, affetta da quadriplegia, di togliersi la vita – integra una violazione dell’art. 8 della Convenzione.
Con la sentenza del 5 giugno 2015 la Grand Chamber ha affermato (con una maggioranza di dodici a cinque) che non sussiste violazione dell’articolo 2 (diritto alla vita) della CEDU in riferimento all’attuazione della decisione del Consiglio di Stato francese del 24 giugno 2014, con la quale era stata autorizzata l’interruzione dei trattamenti di sostegno vitale a Vincent Lambert.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha sospeso la decisione del Conseil d’Etat francese che autorizzava l’interruzione dei trattamenti di sostegno vitale a Vincent Lambert, un uomo tetraplegico e tenuto in vita artificialmente dal 2008 a seguito di un incidente.
La Corte di Strasburgo ha condannato la Croazia per violazione dell'art. 8 CEDU, poichè lo Stato non avrebbe assicurato idonea tutela ai genitori di un bambino nato morto, le cui spoglie sono state trattate come rifiuto speciale dall'ospedale, senza il consenso di questi.
La Corte di Strasburgo ha condannato l'Italia per la violazione degli articoli 6 e 14 CEDU, nonché dell'art. 1, prot. 1, nei casi di infezioni provocate da trasfusioni di sangue o emoderivati, secondo quanto previsto dalla l. n. 210/1992.
Nel caso McDonald v. the United Kingdom (ric. n. 4241/12) la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha deciso, all'unanimità, che la sospensione dell'assistenza notturna alla ricorrente, donna anziana e disabile, costituisce una violazione del suo diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU).
I giudici di Strasburgo hanno ritenuto che ecceda il margine di apprezzamento statale il rifiuto delle autorità francesi di riconoscere il rapporto di filiazione fra padre biologico e figli nati mediante procedimenti di maternità surrogata all’estero.
I ricorrenti lamentano una violazione dei diritti tutelati dall’art. 8 della Convenzione per non aver potuto utilizzare i loro embrioni a seguito del sequestro di questi da parte delle autorità rumene nel 2010.